Tecnologia di produzione:
Il vino bianco emiliano parte dalla raccolta manuale in cassette. Una parte delle uve, circa il 20%, viene raccolta tardivamente allo scopo di assicurare ai grappoli una maggiore concentrazione zuccherina e aromatica, raggiunta naturalmente sulle piante con le temperature del nostro autunno inoltrato.
Alla raccolta manuale segue una pigiadiraspatura soffice e una pressatura altrettanto soffice. La fermentazione, avviata dopo opportuna chiarifica statica dei mosti, viene condotta alla temperatura controllata di 16°C circa, per un periodo che si aggira intorno ad un mese.
Terminata la fermentazione, i vini bianchi emiliani ottenuti dalle uve surmature vengono affinati per dodici mesi circa in barriques di rovere francese di secondo e terzo passaggio. Per il resto del vino invece si prevede un affinamento in acciaio. Viene poi eseguito l’assemblaggio in vasca, al quale segue l’imbottigliamento.
Caratteristiche organolettiche:
Il vino tipico emiliano si presenta con un colore giallo carico, con venature paglierine. Al naso i sentori di fiori bianchi permettono di individuare subito il vitigno Malvasia, che qui trova un’espressione fresca e vivace, con richiami di frutta esotica e a polpa bianca.
Alla degustazione il vino offre una buona acidità combinata con una mineralità del tutto peculiare, che rende il vino molto particolare e di sicura lunghezza gustativa. Il residuo zuccherino che lo caratterizza ne assicura una piacevolezza di beva.
Abbinamenti gastronomici:
Piatti di pesce crudo, primi con sughi leggeri di verdure e di pesce, secondi di carne bianca e pesce al forno.